La nostra storia...

L’idea di costruire una chiesa a Pontevigodarzere balenò alla mente dell’arciprete di Torre, Don Nicolò Antonio Finco, quando nel gennaio 1910 accettò la cura anche di questo territorio in quanto pochi erano gli abitanti di Pontevigodarzere che sentivano il dovere di portarsi alla chiesa di Torre.

Di tale situazione l’arciprete parlò con il cav. Giovanni Battista Parpajola, proprietario del vecchio oratorio, dedicato a San Giovanni Battista, costruito nel 1630 dalla famiglia patrizia veneziana di Giuliano Contarini. L’allora vescovo di Padova, Mons. Luigi Pellizzo benedì di gran cuore l’iniziativa, e s’incominciò a celebrare ogni Domenica una Messa alle ore 10.

 

Dopo alcuni anni seguì un allargamento dell’ortatorio, divenuto troppo piccolo per l’affluenza domenicale.
Il cav. Parpajola fece demolire una parete dell’oratorio aggiungendovi un’altra stanza. Negli anni della grande guerra (1915-18), durante la ritirata di Caporetto, le truppe di stanza a Padova, occuparono anche l’oratorio. Per nove mesi la Messa venne trasferita nell’oratorio dell’Assunta, di proprietà del nobile conte Alfonso Cagiano De Azevedo, in parrocchia di Altichiero, ubicato al di là del ponte (oggi zona ex dazio).
Nel 1921, il vescovo Mons. Luigi Pellizzo, in occasione della visita pastorale alla parrocchia di Torre, si portò anche all’oratorio di Pontevigodarzere e disse che in questa località era necessaria una chiesa; nell’ottobre dello stesso anno la curia vescovile acquistò il terreno dove sorgeva l’oratorio e il palazzo attiguo che divenne poi la canonica.
Il Progetto fu assegnato all’arch. Angelo Rossi; il 13 novembre 1921 Don Finco, delegato dal vescovo di Padova, procedeva alla benedizione della “prima pietra”.

 

L’oratorio di San Giovanni fu demolito il 22 marzo 1922, l’altare e la pala vennero riposti nel palazzo Parpajola in attesa di essere ricollocati nella nuova chiesa. Dal 1922 a 1924 la messa domenicale veniva celebrata nell’oratorio di Maria Santissima Assunta del conte Cangiano.
Il 21 Aprile 1924 (seconda festa di Pasqua), appena al coperto, la nuova chiesa venne benedetta con la celebrazione della prima Messa da parte dell’Arciprete di Torre Don Nicolò Finco. La Chiesa era ancora priva delle vetrate superiori, il pavimento era il nudo terreno, non esistevano che i due altari di San Giovanni e di Sant’Antonio. Il soffitto del catino absidale presentava una gloria di S. Giovanni Battista dipinta nel 1925 dal pittore Vittorio Tessari. Nel dicembre 1941 si iniziarono i lavori dell’altare del Sacro Cuore (oggi altare della Madonna) e nel febbraio 1942 venne completato con la pala opera di Renzo Canella, attualmente riposta nello spazio dedicato al confessionale di sinistra.
Il 29 maggio 1949 fu inaugurato l’altare dedicato alla Madonna di Fatima, opera dell’arch. Giuseppe Tombola, completato con la pala del prof. Teodoro Licini (oggi si trova nello spazio dedicato al confessionale di destra).
Il 26 giugno 1949, venne completato l’altare dedicato a San Giovanni Battista, ripulito e abbellito con la pala restaurata dal pittore bellunese Teodoro Licini.

Altro ornamento importante per la chiesa fu l‘organo; costruito dalla ditta “la Ceciliana” che venne inaugurato il 25 agosto 1958.
L’anno santo del 1975 venne ricordato con la nuova tinteggiatura, i rivestimenti dell’abside in mogano, i confessionali e la realizzazione della nuova sacrestia.
Domenica 10 giugno 1979, viene ricordata per l’incendio che si sviluppò in chiesa e coinvolse tutto l’altare della Madonna. La fuliggine compromise i dipinti a tempera dell’abside e dell’arco che non poterono essere restaurati.
I due quadri di San Giovanni Battista, dopo l’incendio furono affidati, dalla Sopraintendenza alle Belle Arti, al restau-atore Walter Piovan. La nuova tinteggiatura fu orientata a mettere in evidenza l’armonia dell’edificio.

Il 25 settembre 1994, a settant’anni esatti dalla sua costruzione, per iniziativa del parroco Don Angelo Cecchinato, viene celebrata dal Vescovo Matiazzo la cerimonia di “dedicazione” della chiesa che consacrava il luogo in modo stabile ed esclusivo al culto divino. Tale celebrazione coincise con il completamento di diversi lavori di recupero e ammodernamento della chiesa: nuovo impianto di riscaldamento a pavimento, apertura del rosone che sta al centro dell’abside e delle due bifore del presbiterio che erano state chiuse per la costruzione di adiacenze ad uso del patronato; riapertura della porta sul lato sinistro della chiesa, nella cui bussola era stato inserito un confessionale. Realizzazione della nuova mensa-altare per le celebrazioni composta da un corpo in Pietra di Vicenza (Nanto) sul quale è stato collocato frontalmete un paliotto del ‘600 proveniente dalla vecchia chiesa di S. Tommaso Apostolo di Albignasego (PD), opportunamente restaurato e rimesso in opera.

La nostra storia...

L’idea di costruire una chiesa a Pontevigodarzere balenò alla mente dell’arciprete di Torre, Don Nicolò Antonio Finco, quando nel gennaio 1910 accettò la cura anche di questo territorio in quanto pochi erano gli abitanti di Pontevigodarzere che sentivano il dovere di portarsi alla chiesa di Torre.

Di tale situazione l’arciprete parlò con il cav. Giovanni Battista Parpajola, proprietario del vecchio oratorio, dedicato a San Giovanni Battista, costruito nel 1630 dalla famiglia patrizia veneziana di Giuliano Contarini. L’allora vescovo di Padova, Mons. Luigi Pellizzo benedì di gran cuore l’iniziativa, e s’incominciò a celebrare ogni Domenica una Messa alle ore 10.

 

Dopo alcuni anni seguì un allargamento dell’ortatorio, divenuto troppo piccolo per l’affluenza domenicale.
Il cav. Parpajola fece demolire una parete dell’oratorio aggiungendovi un’altra stanza. Negli anni della grande guerra (1915-18), durante la ritirata di Caporetto, le truppe di stanza a Padova, occuparono anche l’oratorio. Per nove mesi la Messa venne trasferita nell’oratorio dell’Assunta, di proprietà del nobile conte Alfonso Cagiano De Azevedo, in parrocchia di Altichiero, ubicato al di là del ponte (oggi zona ex dazio).
Nel 1921, il vescovo Mons. Luigi Pellizzo, in occasione della visita pastorale alla parrocchia di Torre, si portò anche all’oratorio di Pontevigodarzere e disse che in questa località era necessaria una chiesa; nell’ottobre dello stesso anno la curia vescovile acquistò il terreno dove sorgeva l’oratorio e il palazzo attiguo che divenne poi la canonica.
Il Progetto fu assegnato all’arch. Angelo Rossi; il 13 novembre 1921 Don Finco, delegato dal vescovo di Padova, procedeva alla benedizione della “prima pietra”.

 

L’oratorio di San Giovanni fu demolito il 22 marzo 1922, l’altare e la pala vennero riposti nel palazzo Parpajola in attesa di essere ricollocati nella nuova chiesa. Dal 1922 a 1924 la messa domenicale veniva celebrata nell’oratorio di Maria Santissima Assunta del conte Cangiano.
Il 21 Aprile 1924 (seconda festa di Pasqua), appena al coperto, la nuova chiesa venne benedetta con la celebrazione della prima Messa da parte dell’Arciprete di Torre Don Nicolò Finco. La Chiesa era ancora priva delle vetrate superiori, il pavimento era il nudo terreno, non esistevano che i due altari di San Giovanni e di Sant’Antonio. Il soffitto del catino absidale presentava una gloria di S. Giovanni Battista dipinta nel 1925 dal pittore Vittorio Tessari. Nel dicembre 1941 si iniziarono i lavori dell’altare del Sacro Cuore (oggi altare della Madonna) e nel febbraio 1942 venne completato con la pala opera di Renzo Canella, attualmente riposta nello spazio dedicato al confessionale di sinistra.
Il 29 maggio 1949 fu inaugurato l’altare dedicato alla Madonna di Fatima, opera dell’arch. Giuseppe Tombola, completato con la pala del prof. Teodoro Licini (oggi si trova nello spazio dedicato al confessionale di destra).
Il 26 giugno 1949, venne completato l’altare dedicato a San Giovanni Battista, ripulito e abbellito con la pala restaurata dal pittore bellunese Teodoro Licini.

Altro ornamento importante per la chiesa fu l‘organo; costruito dalla ditta “la Ceciliana” che venne inaugurato il 25 agosto 1958.
L’anno santo del 1975 venne ricordato con la nuova tinteggiatura, i rivestimenti dell’abside in mogano, i confessionali e la realizzazione della nuova sacrestia.
Domenica 10 giugno 1979, viene ricordata per l’incendio che si sviluppò in chiesa e coinvolse tutto l’altare della Madonna. La fuliggine compromise i dipinti a tempera dell’abside e dell’arco che non poterono essere restaurati.
I due quadri di San Giovanni Battista, dopo l’incendio furono affidati, dalla Sopraintendenza alle Belle Arti, al restau-atore Walter Piovan. La nuova tinteggiatura fu orientata a mettere in evidenza l’armonia dell’edificio.

Il 25 settembre 1994, a settant’anni esatti dalla sua costruzione, per iniziativa del parroco Don Angelo Cecchinato, viene celebrata dal Vescovo Matiazzo la cerimonia di “dedicazione” della chiesa che consacrava il luogo in modo stabile ed esclusivo al culto divino. Tale celebrazione coincise con il completamento di diversi lavori di recupero e ammodernamento della chiesa: nuovo impianto di riscaldamento a pavimento, apertura del rosone che sta al centro dell’abside e delle due bifore del presbiterio che erano state chiuse per la costruzione di adiacenze ad uso del patronato; riapertura della porta sul lato sinistro della chiesa, nella cui bussola era stato inserito un confessionale. Realizzazione della nuova mensa-altare per le celebrazioni composta da un corpo in Pietra di Vicenza (Nanto) sul quale è stato collocato frontalmete un paliotto del ‘600 proveniente dalla vecchia chiesa di S. Tommaso Apostolo di Albignasego (PD), opportunamente restaurato e rimesso in opera.